Dalla visione di Thierry Sabine, che si racconta abbia sognato una corsa come la Dakar dopo aver rischiato di perdersi nel deserto durante il raid Abidjan-Nizza, passando per l’anno della prima gara nel 1979 fino all’ultima avventura, questa competizione non smette di coinvolgere e appassionare milioni di spettatori avvolti dal fascino del pericolo e dei motori.
Anche l’edizione del 2012, lontana dalla origini africane ma chiamata come sempre Dakar nonostante il programma di quest’anno abbia attraversato l’America Latina, non poteva non essere emozionante. Argentina, Cile e Perù: correre per un percorso di oltre 9000 km con temperature vicine ai 45 gradi. Dalla partenza di Mar del Plata in Argentina fino a Lima, capitale del Perù e meta finale di questa Dakar.
MA-FRA non poteva mancare alla competizione più emozionante del mondo dei motori. L’azienda milanese è stata partner di Giusy Concina e del suo Nissan Patrol in questa edizione 2012. La sportiva friulana è stata capace di sfidare l’avventura del deserto e delle strade bianche del Nuovo Mondo affrontando la Cordigliera delle Ande alla guida di un Nissan Patrol acquistato 25 anni fa, che Giusy considera quasi come fosse un piccolo cucciolo da accudire: “Nel 1989 ho acquistato un Nissan Patrol, passo corto blu, era usato, parcheggiato un po’ in disparte nel parcheggio della concessionaria Nissan ad Udine”.
Da quel primo passo la voglia di affrontare una grande sfida come la Dakar era però tanta già dai primi giorni: “Il Patrol era di certo il veicolo giusto per realizzare qualche cosa di significativo come un viaggio nel deserto. Dopo due giorni, il Piccolo Patrol è venuto a casa, ed è cominciata una storia tutta nuova, infatti, per affrontare una sfida nel deserto, come la Dakar, c’erano delle cose da cambiare”.
Le prime avventure sono state infatti molto impegnative, affrontate nonostante qualche piccolo incidente di percorso: “Il Patrol è forte e determinato, non si arrende davanti a nulla: abbiamo cambiato dei filtri di aria, abbiamo forato un solo penumatico, abbiamo spalato sabbia qualche volta”.
Dopo le corse del deserto sono arrivate però anche passeggiate per lo Stivale: “Il Piccolo Patrol, non ha mai avuto alcun tipo di problema, e si è sempre divertito molto a partecipare anche a raduni e manifestazioni dedicate ai 4×4”.
Il fascino della sfida è però tornato qualche anno dopo. Manutenzione e aggiornamenti hanno così restituito il Patrol al suo ambiente naturale: “Nel 2004, c’è un traguardo diverso: un anniversario, sono passati 10 anni da un bruttissimo incidente in gara, è ora di chiudere i conti con quel deserto e Patrol è felice di poterlo fare; perciò una sosta in officina, per controllare tutti gli olii, cambiare tutti i filtri, predisporre l’impianto elettrico per Xtrax e GPS. Strumenti nuovi, che il Patrol non aveva avuto prima; e via un mese di navigazione per approdare in Qatar”.
Come sempre i preparativi sono molti prima di intraprendere una avventura come la Dakar, ma lo spirito del Piccolo Patrol sentito il profumo del deserto diventa indomabile: “La Baja Qatar, dieci anni prima aveva avuto un epilogo nefasto, ma a bordo del Patrol le cose cambiano, una giornata di verifiche tecniche ed amministrative, una giornata per il prologo ed una giornata di gara. L’adrenalina è al massimo, tutti gli altri veicoli sono a benzina, con motori molto più potenti, ma il mio Piccolo Patrol ha una buona coppia, e così riusciamo a solcare le dune una dopo l’altra, azzeccando tutti i Waypoint sul percorso; ed il mitico Patrol, taglia il traguardo in prima posizione nella National Category alla quale lo avevo iscritto. Non solo, ma bissa questo favoloso risultato nel 2005 e da allora ha sempre dato il meglio di se ogni volta che ci siamo imbarcati in qualche avventura”.
Una vita passata in corsa per arrivare alla sfida del 2012: “Ora sono trascorsi 22 anni: Dakar 2012. Vent’anni dopo sempre pronto in pista! Il mezzo più datato: la competizione più dura, difficile e pericolosa in assoluto 20 anni dopo”.
Manutenzione e prodotti giusti possono garantire prestazioni eccezionali. MA-FRA sarà con voi dal deserto fino alla strada vicino casa: perché la strada più facile non è sempre la migliore.
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